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Ladro di bugie

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Tutto ebbe inizio in un sereno e apparente navigare dentro un virtual place assai frequentato, con la scoperta di limiti, già prefissati da colui che si sarebbe potuto definire un invisibile maneggiatore.

Tempeste poetiche e uragani di insulti, nell’oceano limpido del web, rendevano il soggiorno degli internauti talvolta pericoloso, qualora si tentasse di accedere alle frontiere confinanti, divenute col tempo invalicabili.

Non vi era alcun modo di conoscere la verità sul perché altri non dovessero sapere le decisioni di chi già le aveva stabilite in partenza, per tutti i neofiti.

L’importante era accumulare bottini di danaro, per poter pagare il silenzio di colui che, impavidamente, giammai si sarebbe preoccupato delle conseguenze di un’abusata virtualità.

A poco servivano blocchi, sospensioni, nascondimenti, nello scenario apocalittico che stava preannunciandosi, ma l’irremovibile manipolatore a nessuna istanza cedeva, perché solo lui era l’incontrastato padrone di una surreale dimensione che aveva conquistato.

Vane furono le lotte e i reclami di chi cercava, nei fondali, almeno una flebile spiegazione, e per comodità si lasciò temporaneamente campo libero a chiunque volesse entrare in quel fantasioso luogo, colmo di insidie nascoste.

Alieni presenze, finti profili, iscrizioni fasulle, gente priva di scrupoli, menzogneri, serpi di basso livello culturale, approfittatori, complici del signore assoluto di tutti i mari mediatici, facevano la loro parte, senza immaginare la fine che li attendeva.

Il ladro di bugie non guardava in faccia nessuno, poteva fare ciò che voleva e ciò soddisfava il proprio mercenario ego.

Persino gli ingenui, spinti dalla buona volontà nel credere a valori universali, si arresero dinanzi a questa figura che, con un solo dito, spazzava via tracce di preziose comunicazioni, dalla tastiera arbitrariamente occultate.

L’amarezza sostituì celermente la piacevolezza di fraterni scambi, perché tutti dovevano imparare a essere nemici, senza neppure accorgersene.

Sulla pelle, pagando un alto prezzo emotivo, un umile eroe, pieno di virtù, schiacciò il pulsante desiderato.

Tutto svanì e la nera nube si dissolse, per dare spazio a una creazione che, seppur tecnologicamente avanzata, giammai obliasse l’umanità dello scrivere.

 

N.d.A.: Nomi e fatti sono frutto di fantasia; ogni riferimento è puramente casuale.

 

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